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Linux: comando DD

Il comando Linux DD serve per la clonazione, imaging e backup dei dischi.

In altre parole usando il comando dd si possono copiare i file da una posizione a un'altra, consentendo agli utenti di creare una copia esatta di un disco, di un’immagine o di una partizione. 

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Il comando DD, che fa parte dell'enorme arsenale dei comandi linux, legge il file sorgente e scrive sul file di destinazione,e questa operazione si può fare per file di un disco, file di immagine o partizione. 

Lo stesso comando può essere utile per fare copie di backup di file o directory importanti quando si devono fare le modifiche. 

Un esempio di sintassi è:

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dd if=<file sorgente> of=<file destinazione>

if indica il file da copiare (i sta per input) e of per il file destinazione (o sta per output). Questi due parametri si chiamano “operandi” cioè indicano al file come operare.

Operandi del comando dd

Gli operandi più usati per il comando DD, oltre ai già citati if e of sono:

  • bs=BYTES legge e scrive i bytes
  • cbs= converte i bytes
  • ibs=, obs=  con questi operandi si può specificare la dimensione del blocco per i dati di ingresso e di uscita. Per esempio se si desidera copiare un file con una dimensione di blocco di 1024 byte, si può usare il comando

 "dd ibs=1024 obs=1024"

  • conv=CONVS questo operando specifica il tipo di codifica dei dati una volta convertiti. Ad esempio,per  convertire un file da ASCII a EBCDIC, si può usare il comando

 "dd conv=ebcdic"

  • seek=, skip=  in questo modo si può decidere di spostarsi all’interno dei dati di un file e scegliere quali parti copiare o meno. Ad esempio, per saltare i primi 1024 byte di un file, si può usare il comando

 "dd seek=1024 skip=1024"

  • count= si usa per specificare il numero di blocchi da copiare. Ad esempio, se si vuole copiare un file di 4 blocchi, si può usare il comando 

"dd count=4"

  • iflag=FLAGS, oflag=FLAGS, imposta un elenco di flag che vengono utilizzati per modificare la lettura del file di input o di output. Alcuni esempi dei tipi di flag sono append (funziona solo per l’output) direct, directory, sync, dsync, fullblock, nonblock, noatime, nofollow

Le opzioni invece sono -- help e --version per ottenere informazioni sulle funzionalità e sulla versione del comando.

Problemi con il comando DD

Il comando DD può presentarsi particolarmente problematico: infatti basta un piccolo errore di sintassi per compromettere definitivamente i file, rendendoli illeggibili, corrotti o cancellandoli per sempre.

Come si può capire anche dagli operandi elencati in precedenza sul proprio terminale linux (e non sono tutti) sono richieste conoscenze tecniche abbastanza approfondite per l’utilizzo del comando nel modo più completo.

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Tutta questa serie di funzionalità però ha dall’altro lato la necessità di sapere cosa si sta facendo: avere questo livello di controllo in profondità sui file che si vanno a copiare è un’arma a doppio taglio che può causare molti grattacapi.

Utilizzare l’opzione help ogni volta che si ha un dubbio con la sintassi specifica è sicuramente utile ma è importante cercare di fare operazioni complesse con i comandi solo quando si ha una certa dimestichezza. 

Senza questa certezza per chi volesse comunque provare è raccomandabile provare con file che non sono di vitale importanza e / o dei quali si hanno delle copie altrove già salvate.

Ivan Messina
ivan
Con oltre 10 anni di esperienza nel web hosting, lavora ogni giorno per migliorare il servizio e riservare attenzione a ogni singolo cliente.
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